Un piccolo miracolo di Natale nella chiesa di Sant’Alfonso a Lussemburgo
Quest’anno, le decorazioni festive nella chiesa di Sant’Alfonso nella capitale lussemburghese sono state piuttosto particolari – sono fatte da personaggi di un presepe, nascosti in un armadio dal tempo della seconda guerra mondiale, e riscoperti solo pochi giorni prima di Natale.
Padre Ed Hone era incaricato di fare il presepe nella chiesa per la prima volta quest’anno, dopo che la comunità di lingua inglese si è trasferita recentemente a Sant’Alfonso, vicino a Place du Théâtre, nel centro della città di Lussemburgo.
Quando aprì il deposito che si trova nella sala del coro, il 19 dicembre, padre Hone ha trovato molto di più di quanto avrebbe mai potuto immaginare. “In fondo all’armadio c’era questo mucchio di vecchi giornali”, ha spiegato a wort.lu/en. Essendo di “natura curiosa”, padre Hone ha deciso di dare un’occhiata più da vicino.
Ciò che ha trovato sono stati dei pacchetti accuratamente avvolti, con dei giornali che ne bloccavano la posizione. Scartando i pacchetti, con l’assistente Silvia Rossetto, padre Hone ha scoperto tre belle figure del presepe: Maria, Giuseppe e il Gesù bambino, così come due grandi angeli in stile Art Deco.
Salvaguardando i tesori dei nazisti
“Era solo allora che abbiamo guardato i giornali”, ha ricordato, scoprendo che le carte fragili risalgono al dicembre 1939 – quasi 74 anni fa dal giorno in cui i personaggi sono stati scoperti da Hone. “Ho visto che non erano state scartate da allora” – Hone ha aggiunto.
Alla fine del 1939, la città di Lussemburgo si stava preparando per un’invasione tedesca, che è avvenuta solo pochi mesi dopo, nel maggio del 1940, e i lussemburghesi cercavano disperatamente di nascondere i loro beni più preziosi – la chiesa di Sant’Alfonso inclusa.
Ed è una buona cosa che hanno fatto, aggiunge padre Hone, spiegando che il monastero adiacente fu occupato dalle truppe tedesche, che hanno usato la chiesa per la messa, ma trasformando un corridoio della sacrestia in una latrina e usando un’altra parte dell’edificio come loro lavanderia.
Mentre la maggior parte delle reliquie di quel periodo sono state distrutte dopo la guerra, le credenze di Sant’Alfonso detengono ancora i resti del passato, ha detto padre Hone, e ci mostra una tazza con un sigillo di svastica impressa sul suo fondo.
La storia delle figure del presepe nel frattempo rimane un mistero. Le mani del Gesù Bambino, per esempio, mancano, ma padre Hone presuppone che la statua doveva essere concepita per contenere le mani di Maria e di Giuseppe, che portano ciascuna una mano stesa.
Neppure l’origine delle statue in legno intagliato, la cui vernice colorata è in ottima condizione, è conosciuta, come neanche la loro età. Tuttavia, Hone spera che la loro storia possa essere riscoperta, con una ricerca attraverso i registri e gli archivi della chiesa, ma anche tramite quelli pubblici.
Il cappellano, inoltre, spera d’essere in grado di scoprire il resto dei personaggi del presepe da qualche altra parte nei corridoi labirintici e negli armadi della chiesa. Stranamente assenti della scena della Natività sarebbero i tre magi, i pastori, e gli animali tradizionali, come un asino, un bue o qualche pecora.
Per ora, però, le cinque statue riscoperte sono in mostra presso la chiesa di Sant’Alfonso, e padre Hone sta cercando di coinvolgere un restauratore al fine di garantire che il presepe possa rimanere in buone condizioni per le generazioni a venire.
Da www.wort.lu/en