Informazioni sulla Comunità Interprovinciale in Albania (13.09.2014 – 13.09.2015)

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La comunità interprovinciale in Albania è stata inaugurata lunedì, 22 settembre 2014, nella città di Kamëz, alla periferia di Tirana. Inizialmente, l’Arcivescovo di Tirana-Durazzo ci ha affidato la cura pastorale della popolazione cattolica nella parrocchia più grande del paese a Kamëz (provincia di Tirana), con la sua filiale a Kasallë, e la parrocchia rurale di Luz (provincia Krujë), di circa 20.000 cattolici. Un mese dopo, l’arcivescovo ci ha consegnato una nuova parrocchia del paese, a Bathore, situata nella città di Kamëz, e un’altra chiesa rurale, ad Arrameras (provincia di Krujë). La missione è divisa in tre settori: P. Dominic O’Toole è parroco della parrocchia di San Giovanni M. Vianney a Kamëz, P. Andrzej Michoń è parroco della parrocchia di San Giovanni Paolo II a Bathore, e P. Laureano, superiore della comunità, è al servizio delle realtà di Arrameras e Luz.

Albania www 09 2015

La missione comprende tre chiese. Due di loro sono di grandi dimensioni (Kamëz e Bathore), mentre le celebrazioni negli altri tre centri (Arrameras, Luz, Kasallë) vengono svolte in chiesa o locali senza elettricità o acqua corrente. Inoltre, la comunità tiene un centro sociale a Bathore, dove c’è una comunità di Suore Domenicane italiane che lavorano per la promozione delle donne. Infine, i padri si occupano di diversi cimiteri cattolici.
Fin dal primo giorno, la comunità celebra e prega in albanese. Attualmente tutti i membri della comunità possono mantenere normali conversazioni, ma la predicazione non è ancora molto spontanea. Vengono anche celebrati in forma normale battesimi, matrimoni e funerali (cerimonie funebri si fanno solo in casa o al cimitero, mai in chiesa). Le lezioni di catechesi vengono condotte in tre chiese. In Bathore c’è l’Oratorio giovanile, in cui ogni mattina e sera, partecipano più di 70 ragazzi. Bathore e Kamëz hanno un buon numero di giovani animatori al servizio dei bambini.
La missione della comunità redentorista è quella di incontrare i cattolici che sono emigrati dal nord del paese e si sono stabiliti in Kamëz, una zona maggiormente musulmana. L’emigrazione provoca l’impoverimento e lo spostamento delle famiglie, e la Chiesa cattolica vuole sostenere i cattolici nella loro fede e nella vita. A causa del comunismo ateo vissuto nell’epoca della dittatura, i cattolici adulti non vanno in chiesa o non partecipano alla vita sacramentale. Le Messe domenicali sono frequentate soprattutto da anziani e da giovani, ed è raro di vedere le famiglie intere. Pertanto, la missione sostiene nella fede gli adulti che hanno resistito nella fede nei tempi di oppressione, guida i bambini e i giovani nella costruzione della Chiesa come comunità credente, e visita gli adulti nelle loro case.
Secondo le parole dell’Arcivescovo di Tirana-Durazzo, i Redentoristi sono stati il regalo per il suo 75° compleanno. Nel momento in cui si preparava ad andare in pensione, mentre i quattro sacerdoti italiani Fidei Donum della diocesi hanno deciso di tornare in Italia, sono arrivati in Albania i Redentoristi. Inoltre, abbiamo abbassato l’età media del clero della diocesi. Facciamo anche parte degli organismi diocesani. La Chiesa in Albania ha pochissimi preti nativi e l’80% dei missionari è di origine italiana, con l’età avanzata e senza possibilità dei nuovi arrivi.
Indubbiamente, la Missione Redentorista in Albania risponde al nostro carisma redentorista di aver cura dei più abbandonati. L’Albania è geograficamente in Europa, però culturalmente, economicamente e socialmente è molto diversa. La comunità cattolica ha bisogno di una vera e propria evangelizzazione e la Chiesa è ancora in fase di costruzione. Gli albanesi ancora aspettano la Copiosa Redenzione di Cristo.

Laureano Del Otero CSsR

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