Beatificazione di dodici martiri redentoristi a Madrid

Sabato 22 ottobre, nella Cattedrale di Santa María la Real de la Almudena a Madrid, ha avuto luogo la beatificazione di 12 martiri redentoristi. I Redentoristi furono martirizzati a Madrid nel 1936 e appartenevano alle due comunità che, a quel tempo, la Congregazione del Santissimo Redentore aveva nella capitale della Spagna (Santuario del Perpetuo Soccorso a Chamberí e Basilica di San Miguel a La Latina), guidate da padre Vicente Renuncio Toribio.

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La memoria liturgica dei nuovi beati sarà celebrata il 6 novembre, insieme ai sei martiri redentoristi di Cuenca, beatificati già nel 2013.

La messa di beatificazione è stata presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, delegato del Papa a presiedere la beatificazione. Erano presenti anche un gran numero di Redentoristi guidati da Padre Rogério Gomes, Superiore Generale della Congregazione, oltre a sacerdoti diocesani, religiosi e laici. Erano presenti anche più di 130 parenti dei nuovi beati.

La beatificazione dei dodici martiri redentoristi di Madrid, ci offre “il messaggio della fiducia totale in Dio. Fiducia nell’amore del Padre, fiducia nell’intimità di Gesù crocifisso e risorto con noi”. Quella che ha dato forza a Vincenzo Nicasio Renuncio Toribio e gli undici compagni, ricordati nell’omelia dal cardinale Marcello Semeraro.

La beatificazione è il risultato dell’affetto con cui i figli di Sant’Alfonso e le loro famiglie hanno custodito la memoria dei loro confratelli nel corso dei quasi 90 anni trascorsi e del lavoro di raccolta dei dati che è iniziato quasi all’indomani degli eventi che hanno portato alla richiesta di apertura della causa nel 2005, iniziando la fase diocesana del processo nel settembre 2006 e concludendosi nel novembre 2007. Dopo un iter di studio presso il Dicastero per le Cause dei Santi da parte di storici, teologi, cardinali e vescovi, il Santo Padre li ha dichiarati martiri il 24 aprile 2021.

Con questa celebrazione, noi Redentoristi vogliamo rendere grazie a Dio per il nostro carisma e la nostra vocazione e per questi 12 religiosi missionari – sacerdoti e fratelli – che, oltre a predicare il Vangelo e ad annunciare Cristo Salvatore, hanno vissuto il loro voto di perseveranza essendo fedeli alla loro fede e alla loro vocazione e annunciando la salvezza e la misericordia di Dio in mezzo alle persecuzioni e versando il loro sangue come espressione di generosa dedizione, di amore per Dio e di perdono e riconciliazione per tutti.

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